Rebirthing e Biologia
“Cosa accade nel corpo, nella mente e nell’anima quando si respira”
Una domanda che mi sono fatto per moltissimo tempo e che mi teneva tra l’incuriosito e la voglia di scoprire, è stata: “perché quando finisco di respirare mi viene da scappare sempre in bagno per urinare?!”, quale mondo si cela dietro quell’urina prodotta durante la Respirazione?
Studiando in questi anni la correlazione tra il funzionamento del cervello, dei tessuti che compongono gli organi del corpo con le emozioni e con l’anima della persona, ho avuto la possibilità di inquadrare finalmente quali sono i processi che portano alla formazione della abbondante urina e di tutti i sintomi che si possono avere dopo (o durante) il Respiro.
Ogni nostra singola cellula del corpo è gestita dal sistema nervoso Autonomo (simpatico e parasimpatico), che agisce immediata-mente, cioè senza la mediazione di un ragionamento mentale.
Lavora ed opera quindi in modo completamente autonomo e, grazie al cielo, senza chiederci il pareri razionali.
Il Sistema Nervoso Autonomo (SNA) regola tutti i processi vitali fisiologici durante la giornata. Ad esempio, al mattino verso le 6.00, invia un input importante alle ghiandole surrenali per produrre cortisolo, l’ormone che consente di avere uno “sprint energetico” a lungo termine, utilissimo per il nostro agire durante il corso delle ventiquattrore. Oppure, invia segnali ai tessuti del proprio cuore affinchè possa battere, gestisce la dilatazione delle pupille per poter far entrare la quantità corretta di luce all’interno dell’occhio, agisce sui movimenti peristaltici e sulla funzione assorbente dello stomaco e dell’intestino per favorire la digestione, regola la produzione di saliva, e moltissime altre cose, senza l’utilizzo del pensiero razionale e in modo completamente autonomo.
Cosa accade se un evento che ci prende in contropiede? Ad esempio cosa accadrebbe se tagliassimo un bel limone giallo, succulento, e lo spruzzassimo in bocca? Molti sentirebbero un aumento istantaneo della produzione di saliva da parte delle ghiandole salivari.
Oppure, se mentre passeggiassimo per strada improvvisamente dei bambini che giocano a calcio tirassero la palla dritta dritta su di noi? Immediatamente (appunto senza la mediazione della mente e della propria volontà) il cervello tramite il SNA (Sistema Nervoso Autonomo) farebbe contrarre i muscoli del corpo ritraendo gli arti e direzionandoli sulle parti vitali del corpo per proteggersi dai danni di una palla scalciata con forza e velocità.
E’ possibile quindi osservare come in una situazione di emergenza in cui la fisiologia ordinaria di un tessuto non basta più per consentire la sopravvivenza di un individuo, il nostro corpo attivi immediatamente una fisiologia straordinaria, definita ‘Speciale’: dei veri e propri programmi biologici installati in ogni singola cellula che consentono all’individuo di sopravvivere.
Questi programmi si avviano grazie al funzionamento in sincrono che avviene tra la psiche, il cervello e gli organi del corpo (e prima ancora, l’Anima della persona).
Ogni nostro organo è innervato da varie parti del cervello. Il nostro cervello comanda quindi alle nostre cellule su “come” e su “quanto” funzionare.
Tra gli organi innervati dal cervello antico, chiamato Paleoencefalo (tronco encefalico e cervelletto) troviamo la ghiandola del fegato, lo stomaco, le ghiandole salivari, le ghiandole lacrimali, i polmoni nella parte degli alveoli (cioè la parte del polmone che consente lo scambio gassoso tra l’aria inspirata e il sangue), il derma, la famosissima tiroide, le ghiandole mammarie, e tutte le altre ghiandole del corpo.
Per tutti questi tessuti, durante una fase percepita come fortemente conflittuale e inaspettata sul piano biologico, è possibile osservare come si attivi istantaneamente il Sistema Nervoso Autonomo Simpatico (SNA Simpatico) che produce un immediato (senza la mediazione della mente) aumento della funzione specifica che il tessuto di quell’organo ha.
Per i tessuti degli organi innervati dal Neoencefalo (corteccia cerebrale e midollo cerebrale) ad esempio: i muscoli, le ossa, l’epidermide, i peli e capelli, i vasi sanguigni, etc.. si avrà una riduzione funzionale (tramite ulcera o necrosi) di quel tessuto.
Di seguito uno schema riassuntivo delle relative innervazioni cerebrali:
Dopo che l’individuo riesce a sciogliere, o ad alleggerire una propria situazione conflittuale, non essendo più utile mantenere il funzionamento di un tessuto con fisiologia speciale in quanto compoterebbe un dispendio enorme di energia oltre che non consentirebbe un recupero di forze ed energie, si attiva così il sistema nervoso autonomo parasimpatico (SNA parasimpatico-vagotonico) che consente il recupero di energie e il ripristino del funzionamento ordinario del corpo.
Durante questa seconda fase, detta Vagotonica, il corpo manda sensazioni di stanchezza, di dolore, di gonfiore, di bruciore e, tal volta utilizza anche la febbre, per consentire alla persona una migliore riparazione e ripristino funzionale del tessuto sul quale, nella prima fase, aveva avviato il funzionamento speciale.
E’ possibile quindi notare come i sintomi appaiano proprio in questa seconda fase, cioè subito dopo che una situazione percepita come conflittuale, è stata sciolta o alleggerita.
Il Respiro del Rebirhing funziona come un forte vagotonizzante, cioè grazie all’immissione cosciente di ossigeno nel corpo, viene fortemente stimolata l’attivazione del SNA Vagotonico che è proprio il sistema che regola i processi di riparazione dopo lo scioglimento della situazione conflittuale.
Inoltre lavora come un vero e proprio “scanner intelligente” che consente di far emergere alla coscienza della persona proprio il blocco o il trauma che è pronto per essere lasciato andare e che colui che respira è perfettamente in grado di gestire.
“Mi viene da scappare in bagno”
Come dicevo prima, i Reni, nella parte dei tubuli collettori, hanno il compito di trattanere l’acqua o di filtrarla per essere successivamente urinata.
Un pesce che si arena sulla spiaggia, per salvarsi la pelle (o le squame!) inzia a trattenere tutta l’acqua del corpo per avere maggiori chance di sopravvivenza in un contesto in cui non c’è acqua. Quindi questo trattenimento di liquidi, per il pesce, è estremamente fondamentale per la sua salvezza durante quella situazione di necessità.
Stessa identica cosa accade per il bambino appena nato che viene messo in incubatrice, o che a causa del parto Cesareo non ha la possibilità di raggiungere la propria Mamma, e in tutti gli eventi in cui il Bimbo nei primi anni di età percepisce la propria madre come “non disponibile” per l’accudimento (non avendo ancora la facoltà di comprendere che la propria mamma aveva dei motivi molto seri), questo comporta un vero shock che farà attivare la ritenzione idrica dei reni.
Traumi come questo restano sempre impressi nel cervello e nelle cellule del proprio corpo fin quando non si sceglie di lavorarci attivamente.
Ed ecco così che durante una sessione di Rebirthing, la persona, percependosi nuovamente in quella sensazione viscerale di accudimento e di benessere, riprendendo il contatto interiore nuovamente con la propria madre e, prima ancora, con Dio, non avendo più bisogno di iper-trattenere i liquidi, andrà finalmente in vagotonia producendo grandi quantità di urina. “il pesce ritorna finalmente nell’acqua”. Ed ecco il motivo per il quale quando si finisce una sessione di respiro viene da scappare subito in bagno.
Tosse.
Avviene quando si rivivono e si sciolgono dei traumi in cui si aveva percepito un forte spavento (ad esempio il bambino ha paura che la propria mamma muoia) o una minaccia nel territorio (ad esempio il bambino sente che i genitori litigano col rischio di lasciarsi, percependo così che il proprio territorio “mamma-papà”, a causa del litigio, possa essere fortemente minacciato).
Questo produce, durante la fase di scioglimento di quel conflitto, una tosse laringea (per il trauma da forte spavento) e una tosse bronchiale, percepita come una tosse più profonda e bassa, per il trauma da minaccia nel territorio.
Spasmi muscolari.
Accade che durante il respiro si attivino dei movimenti involontari degli arti (spasmi muscolari).
Ogni arto è diretto nella sua motricità dalla Corteccia Motoria, cioè quella zona del cervello che comanda il movimento.
Se una persona percepisce un movimento interrotto o impedito ad esempio verso il proprio papà (non ho diritto più ad abbracciare papà), esempio: i genitori litigano ed il papà esce di casa sbattendo la porta urlando “voi non mi vedrete mai più qui!”. Un vero e proprio shock per il bimbo e per il suo povero braccio che avrebbe voluto tanto abbracciare il proprio papà.
Questo trauma, se non risolto, resta sempre attivo all’interno della mente della persona e ogni giorno si impiega una quantità di energia enorme per non fare riemergere il dolore di questo ricordo (altrimenti se ci si dovesse ricordare del dolore di tutti i traumi, si impazzirebbe).
Durante il respiro così, se questo trauma imprigionato nelle cellule del proprio corpo, è pronto per essere lasciato andare, lo si scioglie facendo entrare in stato di vagotonia e esattamente a metà dello scioglimento si avrà lo spasmo muscolare, o movimento involontario, che è proprio il recupero del quel movimento interrotto ed impedito accaduto tanti e tanti anni prima!
Il Respiro “va da solo”.
Dopo aver iniziato a respirare, ad un certo punto, ci si può accorgere che il respiro “va da solo”. Questo accade quando durante la vagotonia si attiva la muscolatura liscia del diaframma che ha il compito di far muovere automaticamente questo muscolo.
Così facendo garantisce e permette l’atto respiratorio anche quando la muscolatura volontaria striata del diaframma non è attiva poiché si trova in un stato di rilassamento e di conseguenza non permetterebbe una respirazione.
Attivandosi da sola la muscolatura liscia diaframmatica fa accadere così un vero e proprio miracolo in quanto anche senza il comando della propria volontà si RESPIRA e, di conseguenza, SI VIVE!
Giramento di testa se si aprono gli occhi durante l’integrazione.
Il processo di integrazione è fortemente vagotonico, necessita cioè di portare a compimento tutto ciò su cui si aveva lavorato durante il respiro. Se si aprono gli occhi in questa fase accade che il processo si interrompe attivando una fase simpaticotonica, cioè una fase in cui vengono inviate nuove informazioni al tronco encefalico su cui c’è una riparazione (con edema, cioè c’è la presenza di liquido). Questo fa si che il tronco encefalico non portando a termine tutti i processi in corso manda come segnale il Giramento di testa e, talvolta anche la nausea, in modo da portare la persona al completamento della fase dell’integrazione.
Naso toppo con muco trasparente.
Spesso nella vita si percepisce ansia rispetto al futuro, in cui l’animaletto biologico che è in noi resta in allerta per un “qualcosa che non sa come andrà a finire”. Durante questa fase si può osservare un’ulcerazione della mucosa nasale per permettere all’individuo di respirare meglio/di fiutare meglio gli odori proprio come fa un animale in stato di allerta.
Durante la respirazione, accade spesso che si entri in uno stato di fiducia e ci si percepisce nuovamente sorretti dalla forza, dall’amore di Dio, o che arrivino delle intuizioni rispetto alle proprie ansie e, di conseguenza, non si abbia più motivo di temere il futuro.
Questo farà sì che non serva più avere la mucosa nasale ulcerata per “fiutare meglio un qualcosa di incerto” avviando così un processo riparativo con presenza di molto edema: un vero e proprio cantiere di “lavori in corso” in cui ci sarà del muco trasparente contenente le sostanze utili per ricostruire la mucosa precedentemente ulcerata.
Attacchi di risate.
Può accadere che durante il respiro vengano sciolti dei conflitti presenti nel lato destro della corteccia del cervello nella area cosidetta perinsulare , questo fa si che se ad esempio la persona, si percepisce in una nuova relazione (sana) con i propri genitori in cui non si sente più sottomesso, generi grazie a questa area del cervello un’innalzamento dell’ormone testosteronico che produrrà istantaneamente una risata che perdurerà nel tempo (un “attacco di risata”).
Pianto di leggerezza.
Stesso procedimento accadrà alla persona se, anziché sciogliere un conflitto registrato nell’area perinsulare destra del cervello, lo sciolga a sinistra percependosi ad esempio nuovamente “figlio rispetto ai propri genitori”, oppure “moglie rispetto al proprio marito”. Questo comporterà un immediato innalzamento dell’ormone estrogeno che produrrà istantaneamente un pianto in cui la persona lo percepirà come un pianto di leggerezza (e non come un pianto di dolore o di sottomissione).
Attacco di rabbia e sbattere i pugni sul pavimento.
Se invece la persona durante la respirazione pone resistenza a ciò che emerge e non riesce a sciogliere il proprio conflitto registrato nelle cellule dell’ area perinsulare del cervello, accade che gli ormoni estroginei e testosteronici presenti nel corpo vengano aumentati repentinamente (insieme ad altri ormoni) che produrranno un attacco di rabbia definito “maniacale” se la persona in quel momento manifesta una rabbia più verso “l’esterno” in cui ad esempio batte i pugni sul pavimento, oppure rabbia “depressiva” se la persona in quel momento sente una rabbia più introspettiva (in cui “se la mangia dentro”).
Dermatite.
Una delle funzioni della nostra pelle è quella di permetterci la sensorialità col mondo esterno, di percepirlo cioè attraverso il senso del tatto.
Quindi un bambino sente attraverso la propria pelle il contatto con la propria mamma.
Se accade una separazione inaspettata da perdita di contatto, vissuta in modo molto acuto, (ad esempio: la mamma si allontana da casa) la pelle avvierà un programma di ulcerazione proprio nella parte in cui la persona sentiva il contatto con la persona cara, con il tentativo abbassare la sensorialità tattile per non fare percepire il dolore della separazione.
E’ possibile quindi sentire in questa fase la pelle come “secca”, poco idratata.
Durante il respiro accade spesso che si ritrovi il contatto proprio con la persona con la quale ci si era sentiti separati e, ad un livello interiore profondo, nella propria anima, ci si senta nuovamente uniti.
La pelle così, non avendo più motivo di essere ulcerata, avvia istantaneamente un programma di ripristino in cui si nella parte che si era precedentemente ulcerata e seccata ci sarà rossore e con possibile bruciore o prurito della cute, chiamato dermatite.
Questo processo permetterà così nuovamente il ripristino della sensorialità tattile con il mondo esterno in quella zona del corpo in cui la pelle aveva ridotto la propria sensibilità.
Gratitudine.
Sono felice di abitare in un grande miracolo chiamato corpo, mosso da emozioni, sorretto dal respiro, voluto da Dio attraverso due persone speciali che sono i nostri genitori!
Sono immensamente grato a tutte le occasioni di crescita e connessione con l’Amore che ho avuto durante questi ultimi anni che mi hanno portato e sviluppare una maggiore consapevolezza di come l’anima interagisca sul piano biologico con la mente, con le emozioni e con il corpo, osservando così come il corpo non faccia mai nulla di sbagliato, ma solo movimenti divini.
Con Amore
Michele Nunnari