La Vita in un Respiro

“Essere consapevoli del respiro sposta l’attenzione dai pensieri e crea spazio. E’ un modo di generare consapevolezza.”

(Eckhart Tolle)

PREMESSA

In questi ultimi anni la mia vita è cambiata e sta cambiando sopratutto in termini di consapevolezza.
Ho conosciuto il Rebirthing circa 9 anni fa, in un momento della mia vita in cui tutto sembrava apparentemente tranquillo; stavo finalmente facendo il lavoro che più mi piaceva perché dava spazio alla mia creatività, avevo una relazione con A., che poi è diventato mio marito, ma c’erano indubbiamente esperienze del passato che mi affliggevano come un tarlo nella mia mente, che mi avevano fatto molto soffrire. C’era un senso di inquietudine che non mi dava pace. Ognuno di noi è in continuo mutamento, ogni giorno se ci pensiamo cambia tutto, ma ci sono degli eventi nella vita che ti cambiano profondamente. Sono sempre stata una persona molto sensibile, sopratutto da bambina, nasco da una famiglia non povera ma con poche possibilità economiche. Sono la seconda di tre fratelli, ho ricevuto un’educazione molto rigida; mio padre è sempre stato latitante, sopratutto nell’educazione dei figli, il dialogo era praticamente assente e dopo il lavoro mio padre andava al bar con gli amici, ed era l’unico svago, forse anche per non sentire le continue lamentele di mia mamma che non sopportava questa sua latitanza. Avevo pochissime amiche, preferivo rimanere da sola a “fantasticare” nella mia camera. Avrei voluto continuare gli studi ( volevo fare la maestra elementare ) ma purtroppo le possibilità economiche della famiglia non lo permettevano e questo per me è stata una grande mancanza.
A 15 anni credevo di aver trovato l’amore della mia vita, nonostante ci dividevano 500 km di distanza e la sua famiglia ci ostacolava perché non appartenevo al loro ceto sociale. Poi due eventi traumatici: un’ aborto non voluto a 19 anni e la paura di aver contratto una brutta malattia a 23, hanno condizionato inevitabilmente la mia vita. E’ importante per me aver fatto queste premesse, perché il passo successivo di voler iniziare un percorso di crescita personale negli anni è stato inevitabile, così è entrato il Rebirthing nella mia vita. A volte mi trovo a pensare se io ho scoperto il Rebirthing o se è stato il Rebirthing a scoprire me, ma si dice anche che è la nostra anima che sceglie e che nulla arriva per caso.

IL REBIRTHING

Il Rebirthing è nato in America negli anni ‘70 grazie alle esperienze compiute da Leonard Orr e da altri ricercatori che svilupparono questo metodo naturale di guarigione fondato sulla Respirazione Consapevole.

Rebirthing vuol dire “rinascita”: questo termine fu usato da Leonard Orr proprio per sottolineare l’intensità gioiosa e la radicale trasformazione che l’individuo scopre attraverso questo metodo naturale di armonizzazione con la sorgente di contatto più importante della vita: l’ossigeno e l’aria. Abbandonandosi a una respirazione calma e profonda, la persona che pratica il Rebirthing entra in un’atmosfera di graduale liberazione dalle paure e dai condizionamenti accumulati nel corso della vita, conquistando maggior serenità ed equilibrio. L’essere umano “rinasce” letteralmente a un’esistenza più libera e capace di esprimere il pieno potenziale delle sue possibilità.

BENEFICI DEL RESPIRO

Dati della Scienza: Respiriamo più di 21.600 volte al giorno, una media di 15/30 volte al minuto. Domanda: quanti di questi respiri sono consapevoli? Puoi, se davvero vuoi, rendere ogni respiro come se fosse il primo della tua esistenza. Pensiamo al primo respiro che abbiamo fatto uscendo dalla pancia della mamma, attraverso l’inspirazione la vita è entrata dentro di noi e ci ha reso indipendenti; prima c’era il cordone ombelicale eravamo un’unica cosa con la mamma e quando siamo usciti il respiro è stato il primo elemento di indipendenza, è come se ci avesse detto: ok, ci sei tu, la vita ti sta respirando, ti sta sostenendo, abbiamo cambiato casa. Poi attraverso l’espirazione quel dono finale dove dici: rimetto tutto, restituisco completamente ciò che mi è stato dato dalla vita, lascio andare definitivamente come se fosse l’ultima. Abitare il respiro con tutta l’intensità e la meraviglia di chi è totalmente sveglio e cosciente di essere immerso in un miracolo che è quello della vita. E’ così che si rinasce, lasciando andare ogni cosa senza più attaccamento né identificazione, permettendo alla vita di penetrare intensamente e costantemente nel nostro corpo, trasformandosi al di là dei confini nel nostro sangue. E’ un momento di nutrimento e aiuta tutti i processi metabolici del nostro corpo.

La Scienza ci dice che noi possiamo trasformare il nostro respiro costantemente; non solo in un’esperienza di salute, di benessere, di qualità della vita, ma anche sciogliendo emozioni pesanti, liberarci da pensieri disfunzionali. Cambiare il nostro stato di coscienza, aiutare il nostro corpo a funzionare meglio, aiutare il nostro sonno. Nella nostra società utilizziamo molto poco consapevolmente il nostro respiro, non lo contempliamo, non ne facciamo uno strumento di dialogo e di ascolto di noi stessi, di presenza con gli altri e sopratutto di vicinanza alla vita. Quando ci sentiamo stanchi o stressati e vogliamo “staccare la spina “ per ritrovare un ritmo naturale, al posto di pensare subito alla natura, concentriamoci sul respiro perché è il primo ponte del ritmo della vita.

Le varie tecniche di respiro consapevole, impattano quindi sulla nostra salute in moltissimi aspetti, ma incidono anche sui nostri ricordi del passato. Attraverso un’intenzionalità profonda di purificazione, si è in grado di svuotarne il ricordo dai contenuti di sofferenza. Ciò non significa che dimentichiamo ciò che è accaduto, ma che lo integriamo. Riusciamo a comprenderne il significato più ampio, riusciamo a dargli una collocazione nella vita; che non vuol dire giustificare l’accaduto o chi l’ha compiuto, vuol dire semplicemente ritornare ad una condizione di integrità, vuol dire liberarci dalla connessione dolore-ricordo. Il ricordo diventa una presenza importante per i suoi insegnamenti, ma allo stesso tempo riusciamo a svuotarlo dalla sofferenza, quella sofferenza che condiziona le nostre scelte, le nostre decisioni, la nostra esistenza. Coltivare per esempio rabbia o rancore augurando la peggior cosa al nostro nemico, in realtà sta facendo avvelenare il nostro essere, quindi è importante respirare, integrare per poi lasciarla andare e godere del senso di pace che appaga la nostra essenza più profonda e non più la fame assetata di vendetta del nostro ego.

Il Respiro Consapevole ci aiuta anche ad espandere ed a potenziare le emozioni positive:
empatia, gentilezza, gioia, gratitudine, amore.
Tutte emozioni che respirandole si espandono enormemente in intensità e in durata dentro di noi, purificando la mente e di riconoscere i pensieri più importanti. Creando una mente “ecologica”.

Respirando in modo consapevole si può agire anche su un piano esistenziale, spirituale: il respiro può diventare un veicolo di devozione,di dedizione, di amore, di elevazione, di esplorazione della luce esistenziale, di stati di pura consapevolezza, di essere, di presenza, di coscienza. Infine ci può portare a stati di coscienza più elevati. Ci permette di comprendere, di andare oltre l’illusione di noi stessi. Oltre all’illusione di essere isole, separati dalla natura, da ciò che sentiamo, dagli altri in balia del nostro ego che ci vuole entità separate.

In realtà, non esiste un livello di separazione reale, è solo un’illusione della nostra mente, un’idea che alimentiamo costantemente e siamo disposti anche ad uccidere per definire, creando confini esterni ma anche interni. Poi ci identifichiamo con l’Io, il campanilismo, la Regione, la Nazione, poi con l’euro. Abbiamo paura di non esistere, se non creiamo un limite. Ma se esploriamo profondamente quel limite attraverso il respiro, ti ricordi che, prima di essere vivo, tu sei vita. Non c’è un limite nel tuo senso d’identità. Puoi accogliere l’infinito che è dentro di te, il respiro ti porta attraverso una pacificazione profondissima e questa è forse la più grande guarigione che il respiro può attuare dentro di noi. E’ una guarigione che ci porta al di là del nostro ego. Questo ego-sapiens, questa frattura percettiva che necessita di creare un interno ed un esterno, un nemico costante: un IO e un TU. Il respiro ci porta in uno stato di coscienza unitario, è un ponte che ci unisce e ci porta alla presenza nella vita: da uno stato in cui siamo presenti, ad uno stato in cui siamo presenza. IL RESPIRO E’ UN DONO DIVINO MERAVIGLIOSO!!!!!!

CONSIDERAZIONI

La rabbia, il senso di colpa, il giudizio, sono state emozioni che hanno fatto casa, radici, nella mia vita.
Il Rebirthing per me è uno strumento meraviglioso, ogni volta mi offre nuove possibilità di sensazioni e di nuove emozioni.

Non esistono emozioni negative. Esistono emozioni che racchiudono messaggi fondamentali, sulle potenzialità, la direzione da intraprendere e la connessione con il nostro senso di identità.
Il Rebirthing mi offre anche possibilità di consapevolezza. Siamo esseri causali, responsabili della nostra nascita, dei genitori che ci scegliamo, della famiglia in cui nasciamo, delle nostre emozioni, del nostro destino.

Grazie alla scuola Amare ho scoperto un’ altro strumento meraviglioso: UN CORSO IN MIRACOLI. Leggere ogni giorno una lezione di questo Testo Sacro e poterla condividere con il gruppo è per me un grande dono, la mia Fede si è rafforzata, mi toglie l’illusione di essere separato dagli altri e da me stessa.
Perdonare se stessi, perdonare gli altri, è solo un pensiero della mente, alimentato da un’ ossessione egoica, ma in realtà non c’è niente da perdonare, è solo un’illusione dell’Ego per giustificare un senso di separazione da noi stessi e da gli altri.
Non siamo esseri uguali, ma esseri unici, tutti interconnessi con l’Universo.
“Evolvere vuol dire imparare a trasformare la tua ferita nella tua più potente medicina”.

Monica Carli, Faenza.